Passo di Garde

Normalmente i passi permettono la comunicazione agevole tra due vallate, ma talvolta, sulle mappe, troviamo delle bocchette accessibili solo da un versante. La val Fontana è ricca di questi finti passi ed uno di questi è proprio quello di Garde (2668 metri). Lo stato maggiore italiano temeva che l'Austria o la Germania avrebbero potuto ignorare la neutralità della Svizzera per invadere il nord Italia e così negli anni a cavallo tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 furono realizzate efficienti ed ingegnose vie di comunicazione che arrivavano a confine. Considerando la quota media di 2500 metri con un dislivello dalle ultime carrozzabili adibite ai mezzi motorizzati intorno ai 1500 metri si può facilmente intuire il duro lavoro svolto da militari e civili per costruire queste semplici ma meravigliose opere che ancora resistono ai nostri giorni, nonostante le condizioni climatiche a cui sono esposte. Per salire al passo di Garde non si deve raggiungere l'alpe omonima ma bensì la vicina alpe Saline e quindi proseguire per la mulattiera che sale al confine. All'ultimo tornante, prima di percorrere il traverso che porta al passo delle Saline (2595 metri), si deve deviare a sinistra dove dopo pochi metri ci si troverà sul tratto di mulattiera più spettacolare di tutta la val Fontana. Si percorre una stradina sopraelevata con muri a secco che però, dopo poche decine di metri, si interrompe bruscamente. Si prosegue su un sentiero che supera un canalino erboso e quindi ci porta su un terrazzo panoramico formato da grossi massi. Più in basso scorgiamo ancora qualche metro di mulattiera, poi il nulla. Ci si affaccia alla val Forame, sulla destra tra i massi nessuna traccia di percorso, lo scorgiamo solo più in alto, verso nord. Probabilmente la mulattiera per il passo di Garde non è mai stata ultimata e la conferma la si può trovare nelle vecchie carte dell'IGM, dove le indicazioni sono incomplete. Invece che seguire il tracciato più breve, ma molto scomodo tra le gande, conviene scendere nei magri pascoli per poi risalire alla ripartenza del sentiero. Si taglia velocemente il versante sud del pizzo Garde per poi salire in direzione del passo tramite un tratto tormentato da frane. Due tornanti e finalmente ci si affaccia sulla val Poschiavo. Il panorama e la tranquillità del luogo non possono che appagarci della fatica ma un pensiero sicuramente è rivolto a chi ha lavorato per realizzare questo lungo tragitto. Durante il percorso si trovano dei vecchi segnavia giallo rossi, abbiamo percorso infatti un tratto dell'alta via della Val Fontana che ora prosegue in direzione della capanna Cederna Maffina.



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