Val d'Arigna

La val d'Arigna custodisce un insieme di contrade che evocano un passato fortemente legato alle attività artigianali e commerciali. I prodotti più famosi sono sicuramente i pezzotti, tappeti colorati realizzati con stracci e vecchi indumenti. La posizione geografica poco favorevole alla coltivazione del grano Saraceno ha contribuito alla nascita di un altro prodotto molto caratteristico: la polenta Crupa, realizzata con patate e panna. La val d'Arigna vanta numerosi rifugi: il Pesciola (2004 metri) situato sullo spartiacque con la val Malgina, il bivacco Resnati (1920 metri) appoggiato ad un grosso masso ai piedi della vedretta del Marovin, il bivacco Corti (2509 metri) nei pressi della vedretta del Lupo e la capanna Donati (2511 metri) in alta val di Quai, valle minore del bacino del torrente Armisa che conta anche la valle di Santo Stefano, con i suoi laghi. Per accedere alla val d'Arigna ed a tutte le sue contrade bisogna staccarsi dalla statale 38 all'altezza dell'abitato di Casacce (378 metri), nel comune di Ponte in Valtellina. Si attraversa il fiume Adda per giungere in pochi minuti a Sazzo (452 metri), un antico borgo con il famoso santuario dedicato a San Luigi. La strada sale con qualche tornante per poi effettuare una lunga diagonale che raggiunge il cuore della valle: il borgo di Fontaniva (814 metri). Prima di giungervi troviamo le deviazioni per Tripolo, Briotti e tutte le altre contrade. Dal trivio di Fontaniva una carrozzabile, che diviene presto sterrata, raggiunge l'impianto idroelettrico dei Forni, dove un parcheggio permette di lasciare l'automobile. Una ripida strada, chiusa al traffico, porta velocemente alle baite Pattini (1239 metri) dove la valle comincia a mostrare la sua bellezza e nello stesso tempo la sua severità. Alzando lo sguardo verso sud possiamo, infatti, notare il massiccio roccioso del pizzo di Coca (3050 metri), massima elevazione dell'intera catena orobica, con il suo caratteristico dente. Un bivio ci invita a scegliere se incamminarci verso est per le baite Moretti, la baita Campei e quindi il rifugio Pesciola (2004 metri) oppure se proseguire verso sud, in direzione della testata della valle per giungere alle baite Michelini (1499 metri), passando per Foppi e Prataccio. Dalle baite Michelini un sentiero entra nella fitta ed umida vegetazione in modo pianeggiate fino a proporci un' ulteriore deviazione sulla sinistra che porta al bivacco Resnati (1920 metri), il cui percorso appare subito evidente alla vista del piccolo riparo verniciato di rosso. Il percorso principale ci permette di conquistare il bivacco Corti (2509 metri), nei pressi della vedretta del Lupo. Superando il ghiacciaio si accede al passo di Coca (2625 metri) che ci mette in comunicazione con la vicina provincia di Bergamo.



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